2024-12-22T21:48:30+00:00 URL:
Pendente-gioiello dalle forme minimali ed eleganti. Linee semplici e sofisticate. Analogamente alla forma, anche la ricerca del contrasto tra i materiali è un elemento che contraddistingue questa creazione. Alla forza, allo spessore e alla straordinaria eleganza dell’acciaio, si contrappone l’unicità della SODALITE blu della Bolivia, minerale che conferisce calore e preziosità per venature, contrasti cromatici e superficiali.
La complessità della lavorazione nella forma e dimensione utilizzata per questo gioiello, ha reso necessaria la realizzazione in serie limitata-numerata.
Un semplice laccio annodato al collo, permette di posizionare liberamente il gioiello sul proprio outfit, evitando così l'aggiunta di ulteriori elementi per mantenere la semplicità e pulizia delle forme, sia visivamente che concettualmente.
Materiali: acciaio inox e sodalite blu della Bolivia
Dimensioni: max 52x5 mm
Colucci Giuseppe design 2012 - Art Design Factory product
Storia:
Questo é un progetto che parte dal presente, preleva dal passato e pensa al futuro. No, non é un film di fantascienza ma é solo l’esempio di come intrecci vari di ricordi e desideri, restituiscano sempre qualcosa di magico a un progetto che nasce, prende vita e forma, regalando risultati inaspettati.
Ormai ho imparato a conoscermi, quando penso ad un oggetto, difficilmente avviene davanti ad un pezzo di carta, ma sempre in giro prendendo spunto da quello che mi circonda. A volte, anzi spesso, é lo stesso materiale a suggerire la forma, le dimensioni, e a volte da un oggetto ne nasce un altro come conseguenza. Cosí era nato “Dual”, sfruttando e riutilizzando gli stessi anelli di ulivo gia’ inseriti nel porta tovalgiolo “Ring“, dove naturalmente acciaio e legno come sempre facevano da padrone.
La continua ricerca di abbinamenti tra materiali opposti, sia dal punto di vista poetico, che estetico, mi aveva già suggerito piú volte un materiale che madre natura come sempre produce in un’infinità di colori, trame, superfici, gradazioni… La pietra.
Ma i desideri, si sa, sono sempre tanti, e a furia di metterli nel cassetto a volte ci rimangono per un po’ di tempo … Fino a che si fa ordine.
Questa volta nel cassetto avevo trovato un ricordo, di circa sette anni fa, quando conobbi un’azienda che lavorava il marmo. All’epoca avevo fatto eseguire il taglio del top della mia cucina, e in quanto San Tommaso, ero andato a fare visita allo stabilimento per verificare di persona misure e materiale: avevo avuto la fortuna di visitare e rimanere affascinato da quell’azienda satura di pietre e di marmo di ogni colore e provenienza… Per me sembrava una gioielleria, una miniera vera e propria. La cosa che mi aveva colpito di piú era stato proprio vedere tagliare quei materiali.
Ecco, quello di poter far tagliare qualcosa che non fosse il marmo della cucina o davanzali delle finestre, fu il desiderio messo nel cassetto.
Sorvolando il primo step complicato, ma in qualche modo risolto, cioè quello di poter arrivare all’azienda, non ricordandomi minimamente ne nome ne paese dove era sito lo stabilimento, lo stupore e la contentezza arrivó già al primo contatto telefonico con uno dei titolari, che dimostró subito un notevole interesse verso un settore da loro ancora inesplorato, quello del jewellery design. Non perdo l’occasione di prendere subito un appuntamento a breve, per vedere se la teoria spiegata telefonicamente si sarebbe potuta trasformare in pratica.
L’idea di partenza, era capire prima di tutto, le caratteristiche del materiale e la difficoltà delle lavorazioni. Le problematiche che si presentano interagendo con aziende che lavorano in un ambito diverso dal proprio, sono tante, ed una delle principali che mi é capitata, é stata l’unità di misura. Lavorando in ambiti diversi, quali l’architettura, l’arredamento, il design e la meccanica, ero già abituato a passare con gran disinvoltura dal metro fino al millesimo di millimetro.
Nel settore marmo, l’unità di misura constatata era il millimetro. L’unico problema poteva essere mettere assieme pezzi realizzati con precisione e tolleranze meccaniche con elementi di marmo.
La proposta da me fatta era quella di realizzare un anello analogo a quello in legno (Dual) da assemblare poi con un anello in acciaio. L’architetto titolare, ha visto di buon occhio quella che per lui era una specie di sfida, quella di portare al limite della lavorazione possibile le macchine della sua azienda. Dopo aver osservato diversi materiali, l’attenzione é caduta su una bellissima lastra blu, che naturalmente non poteva che essere un materiale già nella categoria dei semipreziosi. Sodalite Blu del Bolivia.
Le difficoltà da superare erano sicuramente piú di una. Oltre alla difficoltà della lavorazione di spessori sottili, che avrebbero provocato rotture, si poneva il problema della precisione dell’accoppiamento tra marmo e acciaio che avrebbe esasperato sicuramente ogni minimo difetto di lavorazione e di forma. La cosa sicuramente positiva risultata da questo primo incontro é stata la piena collaborazione e il grande arricchimento personale che si ha quando ci sono questo tipo di interazioni. Quando ogni professionista mette a disposizione la propria esperienza, difficilmente non si arriva alla risoluzione di qualsiasi problema.
Nel giro di poche settimane i primi campioni erano pronti. La cosa positiva e che si riuscivano a lavorare dimensioni piuttosto piccole senza aver problemi eccessive di rottura dell’elemento. Le problematiche da risolvere era la precisione dello spessore e del diametro in riferimento all’anello d’acciaio che avrebbe dovuto accoppiarsi.
Essendo un oggetto ad alto contenuto estetico, ogni minimo particolare non poteva essere lasciato al caso, dalla smussatura degli spigoli della pietra da eseguire a mano, alla lucidatura, alla posizione della marcatura del logo fino ad arrivare all’accoppiamento e tra le parti.
lastra di sodalite - dual luxury Art Design Factory Lastra di sodalite preparata per il taglio – individuazione delle zone a rischio di rottura e delle aree di possibile taglio
Nel secondo incontro, mi sono state riferite tutte le problematiche nate dalla lavorazione cosí estrema dell’anello in pietra, e la difficoltà di ottenere uno spessore cosí preciso per ogni elemento per essere accoppiato agli anelli in acciaio già forniti finiti e lucidati.
Dopo un breve scambio di opinioni, fu ipotizzata la soluzione per arrivare a un dispendio di energie forse non proprio al minimo, ma sicuramente che avrebbe portato ad un risultato qualitativo eccelso.
Gli anelli in acciaio quindi, sarebbero stati realizzati in un secondo tempo di volta in volta copiando le caratteristiche dimensionali di ogni singolo elemento in pietra. Ne sarebbe risultato cosí un accoppiamento perfetto senza imperfezioni ne imprecisioni. E così avvenne, un anello in inox su misura marcato e lucidato per ogni anello in sodalite. Insomma, e’ proprio il caso di dirlo: un’accoppiata perfetta!!